Le armi in uso alle guardie giurate (G.p.G.) diventano sempre più lo strumento – purtroppo – con cui vengono commessi diversi omicidi, troppi, soprattutto femminicidi. Ne parla Il Fatto Quotidiano e lo hanno fatto anche le Iene.
Cronache di Violenza
L’ultimo delitto si è consumato a Roma solo lo scorso mese. Una guardia giurata ha ucciso l’ex fidanzata 27enne, ora è indagato per omicidio volontario. Le cronache di questa estate sono state funestate – purtroppo – da altri episodi simili. A Milano, un metronotte ha ucciso il padre e due suoi colleghi hanno assassinato le loro rispettive mogli a Trieste e Cuneo. L’ultimo quadrimestre ha registrato anche diversi suicidi. Tre donne, una a Caserta, l’altra a Genova e la terza a Lecce, si sono tolte la vita utilizzando le armi dei loro mariti, che erano G.p.G.: armi evidentemente mal custodite. A Venezia e a Udine, poi, due vigilantes si sono uccisi con le loro armi… Sembra un bollettino di guerra.
Un Problema di Formazione
Quante sono le guardie giurate in Italia? Circa 50.000, con altrettante armi da fuoco; e si tratta di soggetti privi – nella maggior parte dei casi – di una adeguata preparazione tecnica e psicologica che garantisca una padronanza effettiva dell’arma. D’altronde, gli Istituti di Vigilanza non sempre ottemperano alle norme vigenti sulla formazione, anche se prevedono un corso di appena 48 ore… Il risultato lo vediamo tutti.