Chi è e cosa fa un buttafuori?

Cinque addetti alla sicurezza di un locale, il San Salvador di Roma, sono stati fermati a inizio mese con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Questo tragico episodio, purtroppo, non è isolato. La cronaca riporta spesso casi di buttafuori che, per ragioni insensate, usano la forza in modo sproporzionato, causando lesioni gravi. Ma chi è, esattamente, un buttafuori e quali sono i suoi compiti?

 

Il ruolo del buttafuori: Sicurezza nei locali pubblici

L’addetto ai servizi di controllo nei locali di pubblico intrattenimento (discoteche, bar, ecc.) è una figura che si occupa della sicurezza privata. I suoi compiti principali sono regolamentare i flussi di pubblico, controllare l’accesso, e intervenire in caso di situazioni potenzialmente pericolose o moleste. Inoltre, verifica la presenza di sostanze illecite o oggetti proibiti. Tuttavia, non può usare armi né fare uso della forza, se non in casi strettamente necessari.

La regolamentazione del settore

La professione del buttafuori è regolamentata dal Decreto del Ministero dell’Interno del 2009, modificato nel 2016. Prima di questa legge, il settore era lasciato all’iniziativa privata, con pochi controlli. Oggi, per diventare buttafuori è necessario frequentare un corso di formazione di 90 ore, al termine del quale è possibile iscriversi in un albo tenuto presso ogni Prefettura. Tra i requisiti c’è anche una fedina penale immacolata. Una volta formati, i buttafuori possono essere assunti direttamente dai locali o tramite agenzie di vigilanza privata.

Le sfide di lavorare come buttafuori

Il buttafuori deve saper gestire situazioni di crisi, spesso sotto pressione. Lavorare di notte in contesti critici come discoteche può portare a confronti fisici, e non è raro che la tensione sfugga di mano. Purtroppo, non tutti gli operatori riescono a mantenere il self-control necessario in queste situazioni. La prestanza fisica da sola non basta: è fondamentale che i buttafuori abbiano anche equilibrio mentale e conoscenze giuridiche adeguate.

L’importanza della formazione e della regolamentazione

Uno dei problemi principali del settore è la mancanza di formazione adeguata. Spesso ci si affida a personale non qualificato, che può usare metodi operativi non conformi alle leggi vigenti. Questo porta a situazioni borderline, dove gli operatori eseguono perquisizioni o atti illeciti, mettendo a rischio la loro posizione e quella del locale. Una formazione migliore e una selezione del personale più rigida sarebbero essenziali per migliorare il settore.

 

Riforma del settore: una necessità impellente

Oggi, oltre 100.000 operatori lavorano nella sicurezza non armata, tra cui buttafuori, steward e servizi fiduciari. Queste professioni meriterebbero maggiore attenzione da parte delle autorità, con una riforma che definisca chiaramente ruoli, responsabilità e funzioni. Un settore regolamentato e monitorato sarebbe vantaggioso non solo per gli operatori, ma anche per i cittadini e i locali che si affidano a loro per la sicurezza

 

Alessandro Cascio

Presidente A.P.I.S.